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Casa della Salute, Di Paola: «Vi sarà esclusivamente un peggioramento dei servizi»

La lettera aperta dell'esponente di Democrazia è Partecipazione

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dell'avv. Giuseppe Di Paola, del gruppo consiliare "Democrazia è Partecipazione" e vice coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, inviata all'attenzione del governatore della Puglia Michele Emiliano, del direttore della Asl BAT Delle Donne e del Sindaco di San Ferdinando di Puglia Salvatore Puttilli. Oggetto della missiva è la Casa della Salute che sarà presto una realtà a San Ferdinando di Puglia.

Gentilissimi,
come ben saprete, a breve nel Comune di San Ferdinando di Puglia sorgerà la Casa della Salute, tale struttura, come in tante città della Puglia, è stata concepita per garantire un miglioramento dei servizi socio-sanitari ai cittadini.

Perché nascono le Case della Salute? Come si può rilevare dal sito governativo del Ministero della Salute, "La casa della Salute è da intendersi come la sede pubblica dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie, ivi compresi gli ambulatori di Medicina Generale e Specialistica ambulatoriali, e sociali per una determinata e programmata porzione di popolazione".

Quale, dunque, la forza di tale progetto? La sinergia medici-pediatri-specialisti-infermieri in una sede comune, la delocalizzazione della specialistica come centro di aggregazione di un reale e costante supporto alla domiciliarità.

Questi sarebbero ( condizionale è d'obbligo) gli obiettivi che, la Casa della Salute, raggiungerà.

Molto probabilmente, spero in una smentita, la Casa della Salute di San Ferdinando di Puglia verrà utilizzata solo ed esclusivamente per aggregare sotto un unico tetto "i medici di famiglia" presenti sul territorio, pare che non tutti abbiano aderito.

Nessun miglioramento dei servizi socio-sanitari in termini di assistenza infermieristica, nessuna possibilità di fruire di visite specialistiche, nessuna possibilità di avviare servizi di assistenza domiciliare.

Al contrario, vi sarà esclusivamente un peggioramento dei servizi: lunghe distanze da percorrere per gli anziani e difficoltà di gestione di centinaia di persone che, quotidianamente, si recherebbero in un unico punto.

Quali i vantaggi? I medici di famiglia sosterrebbero minori spese? Ma non credo assolutamente che queste possano essere le ragioni.
Orbene, appare inutile rincorrere la mera aggregazione dei medici di famiglia depauperando le sedi periferiche, quelle ove solo la medicina di famiglia arriva.
Quale utilizzo, allora, per una struttura già realizzata, considerato che, le finalità per cui è stata concepita, non sono raggiungibili e che vi sarebbe un peggioramento dei servizi ai cittadini?

A breve San Ferdinando di Puglia perderà il Centro di Riabilitazione Padre Pio, presidio che, nel corso degli anni, ha rappresentato un punto di riferimento per la nostra comunità e per quelle dei comuni limitrofi.

Potrebbe, quindi, adibirsi l'immobile di proprietà dell'ASL a sede del Centro di Riabilitazione Padre Pio che, di pari, verserebbe regolarmente i canoni di affitto.

Sono certo che prenderete in debito conto le mie osservazioni e vorrete fare la giusta scelta.
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordialmente.

Avv. Giuseppe A. Dipaola
Vice Coordinatore Prov.le Bat Fratelli d'Italia
Capogruppo Consiliare "Democrazia è Partecipazione"
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