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Fondo Indennizzo, continuano le adesioni dei risparmiatori truffati dalle banche

L'Associazione dei Consumatori spiega le modalità per accedere ai rimborsi (seppur parziali) del Fondo Indennizzo

Numerosi sono i risparmiatori che si stanno rivolgendo al nostro sportello per aderire al Fondo Indennizzo. infatti per oltre 200 mila risparmiatori danneggiati dai crack bancari degli ultimi anni, nel corso del mese di agosto, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'ultimo decreto attuativo che ha dato il via libera alla presentazione delle istanze per accedere ai rimborsi (seppur parziali) del Fondo Indennizzo".

Lo sottolinea l'Adoc Andria – Trani, l'Associazione dei Consumatori per il tramite della responsabile, la dott.ssa Marilena Berardino.

Dunque da fine agosto, come comunicato dal Ministero dell'Economia, sarà possibile registrarsi sul portale della CONSAP e presentare la domanda di rimborso.
Il Fondo, istituito dalla legge di Bilancio, erogherà indennizzi agli azionisti e obbligazionisti delle banche in liquidazione coatta amministrativa dal novembre del 2015 al dicembre 2017; i destinatari sono tutti i possessori dei predetti titoli emessi da Veneto Banca, anche se acquistati da Banca Apulia, Popolare di Vicenza, Banca Etrulia, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara.
Per quel che riguarda la tempistica, dal 22 agosto, per 180 giorni e dunque sino al 18 febbraio 2020, i risparmiatori potranno presentare telematicamente la richiesta allegando tutta la relativa documentazione. In sede di verifica istruttoria della documentazione prodotta, si fa riserva di richiedere, esclusivamente in via telematica, attraverso l'indirizzo e-mail indicato in sede di compilazione della domanda, ulteriori informazioni e documenti che si ritenesse necessario acquisire per la definizione dell'istruttoria.
Ricordiamo che l'indennizzo varia a seconda che si tratti di azioni o obbligazioni subordinate: per gli azionisti, l'indennizzo è nella misura del 30% del costo di acquisto delle azioni, inclusi gli oneri fiscali, entro il limite complessivo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore; per gli obbligazionisti subordinati, il rimborso è pari al 95% del costo di acquisto delle obbligazioni, inclusi gli oneri fiscali, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore.
È il caso di sottolineare che gli indennizzi saranno automatici per i risparmiatori con un patrimonio mobiliare inferiore a 100 mila euro e con un reddito ISEE non superiore a 35 mila euro.
Per tutti coloro che hanno un patrimonio superiore ai 100 mila euro o ISEE sopra i 35 mila euro, è prevista una verifica arbitrale da parte di una Commissione tecnica istituita presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Questa l'opinione della Responsabile dell'Associazione dei Consumatori ADOC di Andria dott.ssa Marilena Berardino: "Questo primo passo è stato fatto, ora però dobbiamo necessariamente guardare come sempre a come migliorarci attraverso un confronto sereno e costruttivo con le Istituzioni. A mio avviso infatti questa norma si può e si deve migliorare. Innanzitutto tengo a sottolineare il fondamentale apporto di tutte le associazioni di categoria che hanno combattuto e sono stati baluardo dei truffati. È grazie a questo tenace impegno che siamo riusciti ad arrivare a questo primo risultato. Ma ora, ascoltando doverosamente le richieste dei risparmiatori e delle associazioni, bisogna fare di più.
L'attenzione va peraltro rivolta anche alle fasce più deboli, sugli anziani che da anni avevano depositato i loro risparmi nelle banche andate in default acquistando azioni o obbligazioni poi rivelatesi carta straccia e non avendo, ora, più mezzi per pagare spese mediche o di assistenza, sulle persone economicamente più svantaggiate, su chi ha perso il TFR, sugli indebitati che si sono visti azzerare i propri risparmi e su tutti coloro che hanno subito condotte fin troppo tristemente note all'interno degli istituti nei quali credevano.
Chiediamo dunque che velocemente si converta il decreto legge prevedendo che l'indennizzo possa giungere al 100% in caso di accertamento arbitrale e che gli indennizzi parziali vengano considerati quali acconti senza la soglia dei € 100.000", conclude la nota dell'Adoc Andria – Trani, Associazione dei Consumatori, per il tramite della responsabile, dott.ssa Marilena Berardino.
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