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Scuola e Lavoro

Termina l’anno scolastico per i neo-diplomati di San Ferdinando di Puglia

Ne parliamo con l’assessore alla cultura, la dott.ssa Cinzia Petrignano

È giunto finalmente a conclusione l'anno scolastico. Tra banchi di scuola e prove scritte e orali è terminato in modo particolare per i maturandi, ormai... maturati di San Ferdinando di Puglia. Un anno carico di progetti destinati ai giovani delle scuole superiori e pieno di speranze per il loro futuro.

A questo proposito abbiamo intervistato, nell'occasione, l'Assessore alla cultura di San Ferdinando di Puglia, la dott.ssa Cinzia Petrignano. Le abbiamo posto alcune domande.

Progetti formativi che educhino alla legalità

A conclusione di quest'anno scolastico sono stati realizzati dei progetti che abbiano coinvolto attivamente i maturandi?
Cinzia Petrignano
"Assolutamente sì – risponde la dott.ssa Petrignano. Uno su tutti è il progetto sulla legalità che abbiamo realizzato in occasione del trentennale delle stragi di mafia: questo progetto è partito nel 2022-23. Nel '92 l'Italia purtroppo è stata colpita da tutta una serie di stragi di mafia che ha raggiunto il culmine in quell'anno con la morte di Falcone e Borsellino".

Spiega quindi la dott.ssa Petrignano, come oltre al patrocinio e all'impegno attivo, si sia pensato di contribuire economicamente per finanziare questi progetti di legalità: "una somma messa a disposizione dal bilancio comunale per realizzare questa iniziativa che ha visto ospitati 5 ospiti importanti durante tutto l'arco dell'anno. Tra cui il fratello del giudice Borsellino: Salvatore Borsellino, don Aniello Manganiello, che è un prete anticamorra che da quarant'anni agisce sul territorio di Scampia, accompagnato da Marco Pirone: un ragazzo che è uscito dal sistema camorristico e che oggi lavora, è sposato, ha dei figli e vive una vita all'insegna della legalità".

Continua così l'assessore, parlando del progetto 'Semi di legalità': "realizzato dall'ala giovanile dell'Azione Cattolica – continua – c'è poi il giornalista Vincenzo Arena che è un giornalista pugliese che ha scritto un libro che si chiama: 'Per sempre tuo, Cirano' che richiama una canzone di Guccini dedicata ai combattenti, a chi non si arrende, che si estende al sistema malavitoso che purtroppo nel nostro territorio è malauguratamente radicato. Il dott. Antonio Laronga che è da sempre una garanzia di legalità e di abnegazione a lavoro che è stato procuratore aggiunto presso la procura di Foggia. Il quale ci ha parlato della "quarta mafia". Ha spiegato ai ragazzi che spesso siamo abituati a pensare che la criminalità organizzata appartenga a diverse regioni come la Sicilia o Napoli". Un pensiero questo dovuto per lo più alle serie televisive e a tutto quello che vediamo in tv, ci spiega l'assessore. Continua dicendo: "invece anche sul nostro territorio c'è una mafia feroce, quindi una mafia che non perdona, che anzi agisce anche con dei metodi vecchi rispetto all'evoluzione criminale a cui assistiamo oggi e che quindi non va assolutamente sottovalutata ma che anzi va debellata. Tutto ciò va fatto veramente sia con l'apporto dello Stato ma anche con la cultura; attraverso la stessa si può combattere una battaglia che rafforza ancora di più le ragioni di chi pensa che il vivere civile in linea con la legalità sia l'unica scelta possibile".

Opportunità per tutti

A livello statistico, i "nuovi maturandi" di S. Ferdinando proseguono gli studi oppure cercano direttamente lavoro? Quali sono le loro aspirazioni?

Non potendo fare una statistica a livello generale, l'assessore ci spiega come possa piuttosto fare una statistica rispetto ai ragazzi con cui giornalmente ha a che fare. "Ci sono tanti ragazzi che proseguono, tanti però sono anche i ragazzi che scelgono di fermarsi. Qui io farei una riflessione più che sull'aspirazione dei ragazzi, sulle possibilità che vengono date a questi ragazzi. Perché è vero che in Italia abbiamo il sistema della scuola pubblica, ma è vero anche che andare all'Università oggi costa. Quindi è vero anche che tanti ragazzi che hanno la possibilità data dalle loro famiglie che hanno una condizione non dico agiata ma comunque comoda alle spalle, riescono ad andare all'Università e tanti invece, pur avendo possibilità a livello intellettivo che glielo permetterebbero, sono costretti a fermarsi perché è una scelta che implica lavoro, studio, abnegazione, il tutto in termini di denaro. Tanti però sono i ragazzi che a San Ferdinando hanno fatto difficoltà persino a prendere un diploma di terza media. Abbiamo un disagio giovanile importante e, proprio per questo, quest'anno abbiamo – come amministrazione – pensato che aprire il CIPIA che è il Centro provinciale per l'Istruzione degli Adulti, fosse la scelta migliore da fare. Perché con il CIPIA si è data la possibilità anche a tanti ragazzi che non ce l'avevano di assicurarsi un titolo di studio che fosse utile per crearsi opportunità sane di lavoro".

Un valore aggiunto alle Università del Sud

Parlando dei giovani, è sempre attuale il tema della "fuga dei cervelli". Cosa si potrebbe fare per scoraggiare le nuove generazioni a lasciare il nostro territorio?

"Ecco, anche su questo, io avrei un'idea tutta mia" – ci spiega la dott.ssa Petrignano - nel senso che è vero che al Nord-Italia ci sono delle opportunità lavorative in più, però è vero anche che spesso la scelta di lasciare il Sud-Italia per andare altrove è dovuta – almeno nel caso dello studio – non a una necessità reale, a meno che questo non sia dovuto a scelte di facoltà particolari. Per quanto riguarda facoltà standard, invece, noi abbiamo al Sud Università a misura d'uomo: io stessa ho studiato Giurisprudenza a Foggia, mi sono trovata benissimo, con dei professori abbastanza rigidi e questo mi ha aiutata". Continua così la dott.ssa: "Molti spesso scelgono di andare a studiare facoltà come Giurisprudenza al Nord perché magari la necessità si mischia alla moda". L'assessore Petrignano ci tiene però a specificare come sia fondamentale per l'amministrazione creare opportunità: "Ovviamente, nel momento in cui parliamo di necessità, è importante per noi creare opportunità e strutture al Sud per far sì che i nostri ragazzi restino – continua dicendo - opportunità che cerchiamo di creare chiedendo l'attenzione del Governo, cosa che al Sud Italia è poco rivolta, se non quando si arriva con l'acqua alla gola e quindi si decide di mettere in moto qualche misura straordinaria".

Conclude l'assessore Petrignano: "Ecco, con la straordinarietà non si va da nessuna parte, servono misure ordinarie e strutturate che diano al Sud una struttura che abbia quanto meno la stessa dignità di quelle che vengono date al Nord".
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