Parcheggi all'istituto "De Amicis-Giovanni XXIII", botta e risposta tra sindaco e consiglieri
Risponde il primo cittadino Michele Lamacchia: «Siamo impegnati nella tutela e nella cura della città in tutte le sue sfaccettature»
mercoledì 2 luglio 2025
14.38
Da ormai qualche giorno, sui social, i cittadini sanferdinandesi hanno avuto modo di notare controversie tra il sindaco Lamacchia e alcuni consiglieri dell'opposizione, i quali hanno posto un'interrogazione consiliare in merito ai fatti accaduti presso l'Istituto De Amicis Giovanni XXIII in data 26 giugno.
L'oggetto della discussione ha riguardato "alcuni operatori dell'Istituto scolastico De Amicis Giovanni XXIII i quali hanno parcheggiato le proprie auto all'interno dell'area scolastica, sotto la tettoia del campo polifunzionale e in violazione del Codice della Strada" – questo si legge nelle prime righe del documento sottoscritto dal gruppo di opposizione, i quali firmatari sono stati: Antonio Mario Acquaviva, Angela Camporeale, Biagio Musci e Ottavia Dipaola.
Un gesto che ha causato una regolare contravvenzione da parte della Polizia Locale nei confronti dei colpevoli dell'infrazione, i quali hanno poi – a detta dei consiglieri dell'opposizione – riconosciuto l'errore senza giustificazioni. Sanzione ritenuta giusta da entrambe le parti ma aggravata – secondo l'opposizione – da un atteggiamento scontroso e aggressivo nei confronti del personale scolastico da parte del sindaco che "si è rivelato inadeguato al ruolo istituzionale" – si legge nel documento. Comportamento che avrebbe avuto ulteriori conseguenze non solo "sul benessere del personale docente, sul clima di fiducia tra scuola e famiglia, e sulla reputazione dell'Istituto scolastico nella comunità" ma anche nel campo dei social media dove la vicenda "ha assunto i tratti di un linciaggio mediatico ai danni del personale scolastico".
L'opposizione chiede dunque al sindaco Lamacchia se a suo parere siano stati utilizzati strumenti poco rispettosi, se intende scusarsi pubblicamente con il personale coinvolto e se intende agire per ristabilire un clima di fiducia tra l'Amministrazione Comunale e l'Istituto Scolastico.
È arrivata dunque la pronta risposta del sindaco Michele Lamacchia:
"Alcuni consiglieri di opposizione, in una interrogazione, mi accusano di aver violato il codice penale (oltraggio a pubblico ufficiale, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, abuso d'ufficio) per aver messo fine ad un abuso con danneggiamento di beni pubblici: parcheggiare la propria auto privata in un campo di basket all'interno del recinto della scuola de Amicis, attraversando una piazza ed una area pedonale, con danneggiamento alle attrezzature sportive concesse in uso alla scuola" – così inizia il neo sindaco in un post pubblicato attraverso la pagina di "Progressisti e Democratici".
"Invito i firmatari dell'interrogazione, o chi si sia sentito leso, a rivolgersi alla Magistratura per la valutazione dell'evento. Sulla adeguatezza o meno a svolgere ruolo di sindaco, il giudizio è stato dato ripetutamente dagli elettori ed in modo inequivocabile. Prendo atto che gli interroganti difendono azioni lesive di qualsiasi consesso civile, che deturpano beni pubblici, che approfittano della funzione pubblica rivestita per interessi personali. Non è stato violato solo Codice della strada, è stata violata la consegna e la custodia di beni pubblici" – continua il sindaco Michele Lamacchia facendo riferimento a quanto sia importante rispettare il codice della strada.
Afferma poi come il suo intervento e quello dei suoi consiglieri sia guidato dal dovere dell'azione amministrativa: "Forse per qualcuno è difficile comprendere il valore dei beni pubblici e si lancia in accuse prive di qualsiasi fondamento. Per noi è un carattere distintivo e dirimente dell'azione amministrativa, siamo impegnati nella tutela e nella cura della città in tutte le sue sfaccettature, senza privilegi e senza guardare in faccia nessuno".
"L'istituzione scuola non è in discussione, sono riprovevoli azioni e atteggiamenti qualcuno. Segnalare medico assenteista non significa accusare di assenteismo l'intera classe medica. Non lo capisce solo chi ancora annebbiato dall'ira per la sconfitta elettorale" – termina facendo riferimento a come denunciando l'azione di pochi non si stia automaticamente attaccando l'intera categoria alla quale gli accusati appartengono.
L'oggetto della discussione ha riguardato "alcuni operatori dell'Istituto scolastico De Amicis Giovanni XXIII i quali hanno parcheggiato le proprie auto all'interno dell'area scolastica, sotto la tettoia del campo polifunzionale e in violazione del Codice della Strada" – questo si legge nelle prime righe del documento sottoscritto dal gruppo di opposizione, i quali firmatari sono stati: Antonio Mario Acquaviva, Angela Camporeale, Biagio Musci e Ottavia Dipaola.
Un gesto che ha causato una regolare contravvenzione da parte della Polizia Locale nei confronti dei colpevoli dell'infrazione, i quali hanno poi – a detta dei consiglieri dell'opposizione – riconosciuto l'errore senza giustificazioni. Sanzione ritenuta giusta da entrambe le parti ma aggravata – secondo l'opposizione – da un atteggiamento scontroso e aggressivo nei confronti del personale scolastico da parte del sindaco che "si è rivelato inadeguato al ruolo istituzionale" – si legge nel documento. Comportamento che avrebbe avuto ulteriori conseguenze non solo "sul benessere del personale docente, sul clima di fiducia tra scuola e famiglia, e sulla reputazione dell'Istituto scolastico nella comunità" ma anche nel campo dei social media dove la vicenda "ha assunto i tratti di un linciaggio mediatico ai danni del personale scolastico".
L'opposizione chiede dunque al sindaco Lamacchia se a suo parere siano stati utilizzati strumenti poco rispettosi, se intende scusarsi pubblicamente con il personale coinvolto e se intende agire per ristabilire un clima di fiducia tra l'Amministrazione Comunale e l'Istituto Scolastico.
È arrivata dunque la pronta risposta del sindaco Michele Lamacchia:
"Alcuni consiglieri di opposizione, in una interrogazione, mi accusano di aver violato il codice penale (oltraggio a pubblico ufficiale, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, abuso d'ufficio) per aver messo fine ad un abuso con danneggiamento di beni pubblici: parcheggiare la propria auto privata in un campo di basket all'interno del recinto della scuola de Amicis, attraversando una piazza ed una area pedonale, con danneggiamento alle attrezzature sportive concesse in uso alla scuola" – così inizia il neo sindaco in un post pubblicato attraverso la pagina di "Progressisti e Democratici".
"Invito i firmatari dell'interrogazione, o chi si sia sentito leso, a rivolgersi alla Magistratura per la valutazione dell'evento. Sulla adeguatezza o meno a svolgere ruolo di sindaco, il giudizio è stato dato ripetutamente dagli elettori ed in modo inequivocabile. Prendo atto che gli interroganti difendono azioni lesive di qualsiasi consesso civile, che deturpano beni pubblici, che approfittano della funzione pubblica rivestita per interessi personali. Non è stato violato solo Codice della strada, è stata violata la consegna e la custodia di beni pubblici" – continua il sindaco Michele Lamacchia facendo riferimento a quanto sia importante rispettare il codice della strada.
Afferma poi come il suo intervento e quello dei suoi consiglieri sia guidato dal dovere dell'azione amministrativa: "Forse per qualcuno è difficile comprendere il valore dei beni pubblici e si lancia in accuse prive di qualsiasi fondamento. Per noi è un carattere distintivo e dirimente dell'azione amministrativa, siamo impegnati nella tutela e nella cura della città in tutte le sue sfaccettature, senza privilegi e senza guardare in faccia nessuno".
"L'istituzione scuola non è in discussione, sono riprovevoli azioni e atteggiamenti qualcuno. Segnalare medico assenteista non significa accusare di assenteismo l'intera classe medica. Non lo capisce solo chi ancora annebbiato dall'ira per la sconfitta elettorale" – termina facendo riferimento a come denunciando l'azione di pochi non si stia automaticamente attaccando l'intera categoria alla quale gli accusati appartengono.