Pesche e albicocche
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Attualità

Il gran caldo fa esplodere i consumi di frutta e verdura

Per Coldiretti balzo del 25% nel secondo trimestre dell'anno

Il balzo delle temperature fino a quasi 40 gradi che stringe d'assedio città e campagne in Puglia ha fatto esplodere i consumi di frutta e verdura del 25%, dopo il crollo dell'8% nel primo trimestre. È quanto rilevato da Coldiretti Puglia, sulla base delle rilevazioni nei mercati contadini di Campagna Amica, con il brusco cambiamento del clima che influenza anche gli acquisti.

Angurie, meloni, albicocche, pesche, nettarine, ciliegie, nespole e susine aiutano a combattere l'afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine. Frutta e verdura sono infatti alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l'apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all'azione dei radicali liberi prodotti nell'organismo dall'esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile.

«La ripresa dei consumi è importante dopo che nel 2022 il consumo di frutta e verdura degli italiani – precisano da Coldiretti – è risultato di mezzo miliardo di chili inferiore a quello dell'anno per un totale di appena 5.5 miliardi di chili con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini. Il brusco calo ha fatto scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana. Un dato ancora più allarmante, siamo intorno ai 250 grammi di consumo medio pro capite se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all'obesità e alle malattie ad essa collegate, con una potenziale esplosione della spesa sanitaria»
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L'80% dei pugliesi che ritiene i prodotti a Km0 gli unici a poter salvare le tasche in questo momento di difficoltà, secondo il sondaggio condotto sul portale regione Coldirettisecondo cui il km0 è l'unica salvezza perché i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l'effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.

Per garantirsi prodotti freschi e di qualità ma anche per sostenere il sistema produttivo nazionale duramente colpito dal clima per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

Il risultato è che il valore della vendita diretta dagli agricoltori è salito in Puglia ad oltre 800 milioni di euro e coinvolge ormai oltre un'azienda agricola su cinque. «Un fenomeno reso possibile dal fatto che l'Italia – spiegano da Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. Grazie al progetto economico di filiera corta di 'Campagna Amica', in Puglia è stata data una risposta alla grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell'ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli, testimoniata quotidianamente dall'affluenza nei mercati contadini che contano 1.500 giornate di apertura e circa 750 produttori coinvolti».

I cittadini scelgono la vendita diretta perché questo modello risponde in pieno alle loro esigenze di sicurezza alimentare, di gusto e di contatto con la realtà. Ciò che guida la spesa del consumatore non è tanto il prezzo quanto piuttosto fattori qualitativi, come ad esempio la trasparenza su provenienza e ingredienti, la tutela della salute (94%), l'eticità (83%).

L'affermazione dei mercati degli agricoltori nelle città capoluogo della Puglia ha consentito di ridurre la distanza tra produttore e consumatore rafforzando il legame tra aree rurali e aree urbane con un importante patrimonio di biodiversità che dalle campagne si trasferisce in città. Anche nei pesanti tempi del Covid e della guerra in Ucraina i mercati contadinihanno offerto un contributo fondamentale, garantendo alla popolazione cibo sicuro e approvvigionamenti costanti nonostante le difficoltà legate alla pandemia riuscendo anche a rendere più trasparente per il consumatore il prodotto acquistato, tutelando la biodiversità, le specificità locali e valorizzando la custodia dei territori.
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