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Insoddisfazione a lavoro: è sempre colpa dell’ambiente?
Riuscire a tenere il passo per lavoratori abituati a svolgere le stesse mansioni già da anni può diventare complesso
San Ferdinando - sabato 10 maggio 2025
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L'insoddisfazione lavorativa, oggi, colpisce non solo i più giovani, ma anche professionisti ben avviati nel loro lavoro.
Le ragioni sono numerose e sono da ricercarsi principalmente in un ambiente molto più dinamico rispetto al passato, dove processi, tecnologie e mercati si evolvono costantemente.
Riuscire a tenere il passo, soprattutto da parte di lavoratori abituati a svolgere le stesse mansioni già da anni, può diventare complesso. Tante volte manca la motivazione, oltre al tempo, per cercare di formarsi anche all'esterno dell'azienda.
Ricoprire il ruolo di dipendenti, specie se stabile, pone molti professionisti nella condizione mentale di non dover cercare altro, non dover apprendere oltre e neanche guardarsi intorno più di tanto. Si entra in un mood fondato su quello che alcuni esperti definiscono fixed mindset, una mentalità statica, fissa sulla propria condizione e persino convinta di non poter né volerla cambiare.
Va da sé che un approccio al lavoro di questo tipo vada in direzione opposta rispetto alle evoluzioni e cambiamenti costanti del mercato.
Anche le aziende più solide, in grado offrire contratti estremamente vantaggiosi, allettanti, stabili nel tempo, con ottime prospettive di crescita, sono in cerca di professionisti capaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, autonomi nel lavoro e nella crescita e con un approccio fondato alla flessibilità e al multitask.
Queste caratteristiche di possono racchiudere, se vogliamo, in un concetto molto semplice, nominato per la prima volta da Carol Dweck, growth mindset, mentalità orientata alla crescita.
Il professionista annoiato, rutinario, bravissimo nelle sue mansioni, ma con poca voglia di evolversi, ormai sta passando di moda o è destinato a rimanere relegato nella propria posizione in aziende con poca possibilità di crescita.
A lungo andare, questa condizione, genera frustrazione nel professionista, un rendimento sempre minore nel lavoro e risultati sempre più scarsi per l'azienda.
Il growth mindset, invece, trova sostegno a tutti i livelli, a partire dalle istituzioni che spingono costantemente verso uno spirito imprenditoriale e intraprendente, alimentato da un processo di formazione continua e lo sviluppo di soft skill essenziali per adattarsi a qualsiasi ambiente di lavoro.
La formazione, in particolare, gioca un ruolo cruciale per una mentalità orientata alla crescita, poiché agevola l'accesso ad ambienti stimolanti, a un apprendimento rapido e stimola lo sviluppo delle competenze personali più attrattive per le imprese.
Enti di formazione storici e prestigiosi, come 24ORE Business School, sempre attenti alle esigenze del mercato lavorativo, dei professionisti e delle aziende, aggiornano ogni anno la propria proposta formativa con corsi online perfetti per aggiornarsi continuamente senza togliere tempo al proprio lavoro.
Passando in rassegna il catalogo, ve ne sono di molto interessanti e utili a incrementare quei gap personali che possono minare il proprio orientamento alla crescita.
Si prenda ad esempio il reskilling pack, un master completo e trasversale, volto a trasferire e sviluppare competenze come la gestione del tempo e degli obiettivi, la capacità di ascolto e comunicazione efficace, il design thinking, fino a fondamento più pratici di AI, innovazione d'impresa, gestione di big data.
La lista dei corsi online, estremamente accessibili in termini di costi e fruizione include numerose altre proposte, dalla learning strategy alla comunicazione rivolta a tutti e a tutti i livelli, dalle relazioni con persone diverse in termini di culture e abitudini fini agli strumenti tecnici più pratici, per i diversi settori lavorativi, come web writing, gestione del personale e transizione ecologica.
Attingendo a conoscenze e competenze di corsi su misura per chi desidera adottare un approccio positivo e propositivo al lavoro, si hanno maggiori opportunità di comunicare le proprie esigenze di crescita ai superiori, ma anche di risultare più appetibili per i recruiter di altre aziende.
Si affronta meglio anche un eventuale fallimento o licenziamento, poiché si apprende l'arte della resilienza, della ricostruzione e della costante evoluzione delle proprie competenze.
Le ragioni sono numerose e sono da ricercarsi principalmente in un ambiente molto più dinamico rispetto al passato, dove processi, tecnologie e mercati si evolvono costantemente.
Riuscire a tenere il passo, soprattutto da parte di lavoratori abituati a svolgere le stesse mansioni già da anni, può diventare complesso. Tante volte manca la motivazione, oltre al tempo, per cercare di formarsi anche all'esterno dell'azienda.
Ricoprire il ruolo di dipendenti, specie se stabile, pone molti professionisti nella condizione mentale di non dover cercare altro, non dover apprendere oltre e neanche guardarsi intorno più di tanto. Si entra in un mood fondato su quello che alcuni esperti definiscono fixed mindset, una mentalità statica, fissa sulla propria condizione e persino convinta di non poter né volerla cambiare.
Va da sé che un approccio al lavoro di questo tipo vada in direzione opposta rispetto alle evoluzioni e cambiamenti costanti del mercato.
Anche le aziende più solide, in grado offrire contratti estremamente vantaggiosi, allettanti, stabili nel tempo, con ottime prospettive di crescita, sono in cerca di professionisti capaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, autonomi nel lavoro e nella crescita e con un approccio fondato alla flessibilità e al multitask.
Queste caratteristiche di possono racchiudere, se vogliamo, in un concetto molto semplice, nominato per la prima volta da Carol Dweck, growth mindset, mentalità orientata alla crescita.
Il professionista annoiato, rutinario, bravissimo nelle sue mansioni, ma con poca voglia di evolversi, ormai sta passando di moda o è destinato a rimanere relegato nella propria posizione in aziende con poca possibilità di crescita.
A lungo andare, questa condizione, genera frustrazione nel professionista, un rendimento sempre minore nel lavoro e risultati sempre più scarsi per l'azienda.
Il growth mindset, invece, trova sostegno a tutti i livelli, a partire dalle istituzioni che spingono costantemente verso uno spirito imprenditoriale e intraprendente, alimentato da un processo di formazione continua e lo sviluppo di soft skill essenziali per adattarsi a qualsiasi ambiente di lavoro.
La formazione, in particolare, gioca un ruolo cruciale per una mentalità orientata alla crescita, poiché agevola l'accesso ad ambienti stimolanti, a un apprendimento rapido e stimola lo sviluppo delle competenze personali più attrattive per le imprese.
Enti di formazione storici e prestigiosi, come 24ORE Business School, sempre attenti alle esigenze del mercato lavorativo, dei professionisti e delle aziende, aggiornano ogni anno la propria proposta formativa con corsi online perfetti per aggiornarsi continuamente senza togliere tempo al proprio lavoro.
Passando in rassegna il catalogo, ve ne sono di molto interessanti e utili a incrementare quei gap personali che possono minare il proprio orientamento alla crescita.
Si prenda ad esempio il reskilling pack, un master completo e trasversale, volto a trasferire e sviluppare competenze come la gestione del tempo e degli obiettivi, la capacità di ascolto e comunicazione efficace, il design thinking, fino a fondamento più pratici di AI, innovazione d'impresa, gestione di big data.
La lista dei corsi online, estremamente accessibili in termini di costi e fruizione include numerose altre proposte, dalla learning strategy alla comunicazione rivolta a tutti e a tutti i livelli, dalle relazioni con persone diverse in termini di culture e abitudini fini agli strumenti tecnici più pratici, per i diversi settori lavorativi, come web writing, gestione del personale e transizione ecologica.
Attingendo a conoscenze e competenze di corsi su misura per chi desidera adottare un approccio positivo e propositivo al lavoro, si hanno maggiori opportunità di comunicare le proprie esigenze di crescita ai superiori, ma anche di risultare più appetibili per i recruiter di altre aziende.
Si affronta meglio anche un eventuale fallimento o licenziamento, poiché si apprende l'arte della resilienza, della ricostruzione e della costante evoluzione delle proprie competenze.