
Politica
Lavoro in nero a San Ferdinando, Ligorio: «Dignità calpestata, servono scelte coraggiose»
Il sindacalista dopo i controlli dei carabinieri: “Lavoro nero e insicurezza non possono essere la normalità”
San Ferdinando - martedì 2 settembre 2025
10.39 Comunicato Stampa
"Non possiamo più chiudere gli occhi. Caporalato, ghetti e salari da fame non possono diventare la normalità. Servono scelte coraggiose e radicali per spezzare la catena dello sfruttamento e restituire dignità al lavoro agricolo".
Con queste parole Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia, commenta l'operazione dei carabinieri a San Ferdinando di Puglia che ha portato alla luce la presenza di lavoratori in nero e gravi violazioni delle norme sulla sicurezza, costate sanzioni a due imprese agricole.
La denuncia di Ligorio va oltre l'episodio specifico. "Quello che emerge è l'ennesima conferma che nelle campagne pugliesi lo sfruttamento non appartiene al passato ma continua a rappresentare una ferita aperta. La presenza di lavoratori senza contratto, di aziende che ignorano le regole e di diritti negati non è un problema marginale: mina la dignità delle persone e indebolisce l'intero sistema agricolo".
Secondo il sindacalista, il fenomeno non riguarda solo i lavoratori direttamente coinvolti, ma ha effetti a catena sull'economia e sulla società. "Un operatore agricolo senza contratto è un lavoratore senza tutele, senza sicurezza, senza futuro. Ogni persona sfruttata è un fallimento per la comunità intera e un danno per le imprese oneste che rispettano la legge e investono sulla qualità. La concorrenza sleale di chi sceglie scorciatoie illegali mette in difficoltà chi lavora correttamente".
Da qui la richiesta della Flai Cgil Puglia: più contratti regolari, più controlli sul territorio, ma anche più investimenti pubblici per sostenere un'agricoltura sana e competitiva. "Non bastano le denunce: serve una strategia complessiva che unisca istituzioni, sindacato e imprese sane, con l'obiettivo di spazzare via il caporalato e garantire condizioni di lavoro dignitose a tutti".
La Flai Cgil Puglia conferma quindi il proprio impegno al fianco dei braccianti, nella tutela dei loro diritti e nella lotta a ogni forma di illegalità. "L'agricoltura di domani deve fondarsi su tre pilastri: legalità, diritti e sicurezza. Solo così potremo parlare di sviluppo autentico, equo e sostenibile per il nostro territorio" conclude Ligorio.
Con queste parole Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia, commenta l'operazione dei carabinieri a San Ferdinando di Puglia che ha portato alla luce la presenza di lavoratori in nero e gravi violazioni delle norme sulla sicurezza, costate sanzioni a due imprese agricole.
La denuncia di Ligorio va oltre l'episodio specifico. "Quello che emerge è l'ennesima conferma che nelle campagne pugliesi lo sfruttamento non appartiene al passato ma continua a rappresentare una ferita aperta. La presenza di lavoratori senza contratto, di aziende che ignorano le regole e di diritti negati non è un problema marginale: mina la dignità delle persone e indebolisce l'intero sistema agricolo".
Secondo il sindacalista, il fenomeno non riguarda solo i lavoratori direttamente coinvolti, ma ha effetti a catena sull'economia e sulla società. "Un operatore agricolo senza contratto è un lavoratore senza tutele, senza sicurezza, senza futuro. Ogni persona sfruttata è un fallimento per la comunità intera e un danno per le imprese oneste che rispettano la legge e investono sulla qualità. La concorrenza sleale di chi sceglie scorciatoie illegali mette in difficoltà chi lavora correttamente".
Da qui la richiesta della Flai Cgil Puglia: più contratti regolari, più controlli sul territorio, ma anche più investimenti pubblici per sostenere un'agricoltura sana e competitiva. "Non bastano le denunce: serve una strategia complessiva che unisca istituzioni, sindacato e imprese sane, con l'obiettivo di spazzare via il caporalato e garantire condizioni di lavoro dignitose a tutti".
La Flai Cgil Puglia conferma quindi il proprio impegno al fianco dei braccianti, nella tutela dei loro diritti e nella lotta a ogni forma di illegalità. "L'agricoltura di domani deve fondarsi su tre pilastri: legalità, diritti e sicurezza. Solo così potremo parlare di sviluppo autentico, equo e sostenibile per il nostro territorio" conclude Ligorio.