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Tonino Cristiano, il batterista sanferdinandese, in finale a "Tu si que vales". Foto Instagram Tu si que vales
Vita di città

Tonino Cristiano, il batterista sanferdinandese, in semifinale a "Tu si que vales"

Dopo anni in macelleria torna alla sua grande passione: la batteria - INTERVISTA

"Se uno ci crede e va, ce la fa!" afferma Tonino Cristiano (anagraficamente Cristiano Domenico Antonio), ex macellaio residente a San Ferdinando di Puglia che all'età di 70 anni ha scelto di riprendere in mano la sua passione per la musica, partecipando anche al celebre show Tu si que vales. Un batterista talentuoso che contro ogni sua aspettativa è giunto fino alla semifinale.

Quale è stata la sua più grande passione sin da piccolo? Come e quando è nata?
"Suonare la batteria. Avevo 4-5 anni, mio fratello comprò una batteria per divertirsi un po' con gli amici, quando lui non c'era io mi mettevo a strimpellare un po' perché era una cosa che mi attirava, sentivo a pelle che era una cosa molto grande, poi ho scoperto che la musica è vita. Nel 1963 ho formato un piccolo complesso a San Ferdinando e da allora, pian piano, ho continuato ad andare avanti fino a quando sono andato via da San Ferdinando per inserirmi nei grandi gruppi, è stato meraviglioso!".

Che lavoro ha svolto dopo aver messo da parte la musica?
"Ho iniziato a svolgere il lavoro di macellaio dopo essermi sposato, avevo lasciato da alcuni anni la musica, a 23 anni". Continua a raccontare Cristiano: "Avevo 14 anni quando per la prima volta spatriai a Bologna e continuai la carriera musicale fino all'età di 23 anni, sia da adolescente e poi per alcuni anni da sposato - ad un certo punto la sua carriera musicale è stata messa da parte - per via dell'amore che provavo per la mia ragazza ho dovuto lasciare la musica perché ormai ero sposato, avevo un figlio, e dovevo dare loro anche un'avvenire. Quando si sta nell'ambiente musicale e si diventa artisti si possono anche rompere i rapporti coniugali; perché è tutta un'altra vita, si va in giro per tour, concerti e spesse volte si deve abbandonare la famiglia. Poi su richiesta di mia moglie, che naturalmente non voleva che continuassi a fare quella vita da artista, ho dovuto scegliere tra la famiglia e la musica. Personalmente non c'era bisogno neanche che me lo chiedesse, la famiglia per me prevale su tutto, così a 23 anni ho lasciato tutto, nonostante la strada che avevo già percorso".

Inizia così il nuovo lavoro di Tonino: "Tornando al paese ho fatto il macellaio fino al mio pensionamento, per oltre 40 anni. Io e mia moglie abbiamo aperto un negozio di macelleria pur non conoscendo nulla del mestiere. In poco tempo ho imparato e a spese nostre abbiamo affrontato insieme questa vita. Ho creato la mia famiglia, con 3 figli e 3 nipoti: ed è stato meraviglioso. Ora quella passione è ritornata e mi rendo conto di come io sia stato ricompensato dalla vita, da Dio che mi ha fatto anche restare in salute, così da permettermi di riprendere quella felicità messa da parte".

Ha trasmesso, in qualche modo, questa sua passione per la musica ai suoi nipoti?
"Si, l'ho trasmessa e naturalmente qualcuno si è perso - facendo riferimento al nipote più grande - aveva altre ambizioni, ma so che a lui continua a piacere tantissimo la musica. Però non è mai troppo tardi per ricominciare!"

A quanti anni ha ricominciato a suonare in modo costante?
"Ho ricominciato in pieno all'età di 70 anni, che ho adesso. Quindi qualche mese fa ho ricominciato alla grande, mi sono rimesso a studiare - da autodidatta - sentendo ancora quella grande passione dentro di me, che personalmente è più importante della passione che posso trasmettere agli altri. L'importante è sentire la passione di qualsiasi cosa prima di tutto in sè stessi, solo così la si può trasmettere agli altri e giungere ai loro cuori" - riferisce con gioia il batterista.

In tanti hanno visto la sua esibizione a Tu si que vales, c'è stato un motivo in particolare per il quale lei ha scelto di partecipare?
"Sinceramente non è stata una mia idea, ma un'idea di mia moglie. Lei ha sempre desiderato ringraziarmi per aver lasciato tanti anni fa la musica per la famiglia e soprattutto per lei. Desiderava quindi ringraziarmi in un modo speciale. Allora tramite un suo cugino fonico ha fatto domanda a Tu si que vales".

Come valuta questa sua esperienza in televisione?
"È stata un'esperienza meravigliosa, molto bella. Io, personalmente, non ho mai creduto in me, non ho mai creduto di avere questo talento. Era semplicemente una passione che coltivavo tra me e me, non pensavo che un pubblico esterno avrebbe compreso la mia musica, la mia passione. Questa è stata l'occasione giusta. Prima di arrivare sul palco di Tu si que vales - ai provini - gli autori (che decidono chi può esibirsi e chi no) mi hanno subito detto che sarei andato a Tu si que vales. Lí poi mi sono presentato, ho suonato e ho notato con mia grande gioia e emozione questo entusiasmo enorme, l'applauso caloroso della giuria popolare e soprattutto l'entusiasmo dei giurati. Mi hanno fatto credere veramente che esisteva un talento in me, adesso ci credo, perciò sto andando avanti!" - riferisce con entusiasmo il sig. Cristiano.

Quanto pensa sia importante avere una passione? E soprattutto cosa consiglierebbe ai giovani che hanno una passione per la musica?
"È molto importante, in riferimento a tutti i generi: che si tratti di sport, di musica, di poesia, ecc. Bisogna andare avanti perché volere è potere. Se si ha una passione dentro di sè, a prescindere dalle situazioni economiche o di tempo, bisogna andare avanti. Certo, la sí può mettere da parte come ho fat.to io, ma poi bisogna riprendersela. Bisogna sempre crederci, se uno ci crede e va, ce la fa!".
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