Assemblea generale elegge nuovo segretario Cgil Puglia

Gesmundo: «Lottare per i lavoratori e le aziende locali»

domenica 29 maggio 2016 10.23
L'Assemblea generale si è espressa: Pino Gesmundo è il nuovo segretario generale della CGIL Puglia. Dopo Gianni Forte, ora responsabile Spi (sindaco pensionati italiani), tocca a lui guidare il sindacato che raccoglie un grande numero di lavoratori iscritti dei vari settori. «Ho vissuto -afferma Gesmundo - tanti anni di militanza volontaria, straordinaria e convinta, fatta di confronti, scontri e battaglie, condotte molto spesso oltre l'orario di lavoro. Ringrazio Sdusanna Camusso - segretario generale - per la fiducia che mi avete espresso per un incarico carico di responsabilità. Sono arrivato a ricoprire dei ruoli grazie a quanti mi hanno sostenuto e aiutato in questo lungo percorso. Compagne e compagni con cui ho condiviso soddisfazioni per le vertenze risolte e con i quali ho superato anche i momenti di difficoltà. Voglio parlare a tutti come un compagno che si sente parte di un unico grande gruppo di lavoro fatto di dirigenti, attivisti e delegati, lavoratori, pensionati. Ho una responsabilità: condividere l'agire quotidiano ragionando sempre collegialmente, condividendo valutazioni, decisioni e scelte. Con la certezza di poter contare su un compagno esperto, tranquillo e fiducioso come Gianni Forte, che lascia un gruppo dirigente coeso del quale lui stesso rimane componente fondamentale dopo aver governato in un clima di serenità anche in situazioni che avrebbero fatto tremare i polsi ad altri».

«Di fronte abbiamo una sfida comune a tutti i territori della regione che fanno i conti con il drammatico quadro economico del paese, il mezzogiorno in particolare, con attacchi a occupati e aziende, senza dimenticare l'asfissiante azione di attacco ai diritti e la delegittimazione dei corpi intermedi. La risposta della Cgil è riassunta nella legge d'iniziativa popolare per una nuova Carta dei diritti universali, proposta che dobbiamo far vivere nei territori, nei luoghi di lavoro, dobbiamo parlare con le persone nelle piazze, nei mercati, nelle università. Spiegare il senso della nostra lotta, riportare i diritti in capo alle persone».