Attentati di Parigi, Antonio: «Nei cuori e nelle menti nulla è ripartito»

La testimonianza di un sanferdinandese trasferito nella capitale francese

martedì 17 novembre 2015 13.41
A cura di Giuseppe Capacchione
Il ritorno difficile ma necessario alla normalità. Gli attentati di Parigi hanno colpito ancora una volta i civili, cioè i cittadini mentre svolgevano le normali attività di vita quotidiana: essere ad una partita di calcio allo stadio, ascoltare musica dal vivo, incontrarsi in un pub con degli amici dopo una giornata di studio o di lavoro. Tra le tante testimonianze all'indomani del 13 novembre scorso, in esclusiva per Sanferdinandoviva, vi è anche quella del 60enne Antonio Mura, detto Antoine, originario di San Ferdinando di Puglia che vive ormai da 40 anni a Parigi. «Mi sono trasferito nella Capitale francese - afferma Antonio - in cerca di lavoro quando ero ancora un giovanotto. Ho trovato un impiego in un ristorantino alla periferia di Parigi, ma non dimenticherò mai gli scenari di guerra visti durante la sera degli attentati. Tanti giovani, uomini e donne innocenti che stavano svolgendo le cose più banali si trovano improvvisamente senza vita. Tutto questo per mano di pseudo uomini senza Dio che ammazzavano in nome di un dio che non credo sia davvero Allah».

Ma il problema è proprio la normalità: «La vera difficoltà sta nel giorno dopo - ha detto Antonio - quando bisogna riprendere a vivere e i nervi sono talmente tesi che basta una lampadina scoppiata in un bar per creare il panico fra la gente. Questa è la prima volta da quella sera che provo a riordinare le idee e raccontare ciò che ho vissuto. La Francia piange, l'Europa tutta piange ma bisogna agire. Posso assicurare che a Parigi niente è ripartito. È stata riaccesa la Tour Eiffel, sono state diffuse su giornali e telegiornali immagini di un Paese che sta ricominciando a vivere, ma in realtà nei nostri cuori e nelle nostre menti c'è ancora una grandissima ferita».

Un gesto che sicuramente entrerà nella storia come un atto di guerra, iniziata probabilmente l'11 settembre del 2001 con l'attentato alle Torri Gemelle negli USA, ma che vede ancora una volta la Francia e tutta l'Europa al centro del mirino degli attentatori. La conseguenza è stata un contrattacco: il Presidente francese François Hollande ha comandato per 2 notti di seguito bombardamenti su Raqqa, centro nevralgico dell'Isis in Siria, e il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama ha scelto un bombardamento su di una base petrolifera siriana colma di petrolio pronto per essere venduto illegalmente, fondamento economico dei terroristi dell'Isis. Anche l'Italia è coinvolta pur avendo ancora un atteggiamento di neutralità nei confronti del conflitto, sia a livello morale, basti pensare alla ragazza che ha perso la vita la sera degli attentati, che pratico con tutte le misure di sicurezza si stanno attuando in occasione non solo del prossimo Giubileo a Roma ma anche di manifestazioni sportive, come le partite della Nazionale, o il carnevale di Venezia.