Corpus Domini, le parrocchie tornano ad unirsi

Don Mimmo Marrone: "È il segno del sacramento di unità"

lunedì 7 giugno 2021 13.41
A cura di Anna Verzicco
Domenica, 6 giugno, è stata celebrata la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo in Piazza della Costituzione, seguita da un breve momento di Adorazione Eucaristica.

Dall'inizio della Pandemia finalmente tale solennità è stata celebrata in maniera unitaria coinvolgendo tutte e tre le parrocchie di San Ferdinando di Puglia.

A tal proposito abbiamo intervistato Don Mimmo Marrone, parroco della Chiesa Madre (Parrocchia San Ferdinando Re) , che ha concelebrato la messa.

Gli abbiamo posto alcune domande.

Cosa rappresenta la festa del Corpus Domini per i fedeli?

"La festa del Corpus Domini o meglio detta solennità del Corpo e Sangue di Cristo, affonda le radici nel Medioevo. Quando a motivo di uomini di chiesa e teologi si cominciò a dubitare della presenza reale di Gesù nel corpo, anima, divinità nel Sacramento dell'Eucarestia, la Chiesa ritenne di enfatizzare e solennizzare un momento di Fede esterna per rafforzare la consapevolezza nei fedeli della presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia. Si tratta quindi, di un momento di testimonianza e di Fede pubblica della presenza di Gesù nell' Eucaristia."

Quanto può essere importante tale celebrazione in questo periodo di Pandemia?

"Il sol fatto che le tre comunità parrocchiali possano riunirsi è già il segno di un' unità di Fede, di Speranza e di carità nel segno dell'Eucaristia, che è appunto il Sacramento dell'unità."

Pensa che l'assenza della Processione Eucaristica risulti lesivo per i fedeli?

"I fedeli, tutta la Chiesa e noi presbiteri stiamo avvertendo un senso di deprivazione a motivo di questa condizione di emergenza sanitaria. Una deprivazione che ci impedisce di svolgere nella pienezza i riti dei diversi momenti di Fede. Però la stessa deprivazione ce la motiviamo anche come un'espressione di attenzione alla salute pubblica, che è un bene fondamentale per gli esseri umani e che la stessa Fede ci ricorda deve essere salvaguardata. Il quinto comandamento che dice di non uccidere, comporta anche l'attenzione alla salvaguardia della salute propria e altrui. Per cui non c'è nessuna contrapposizione tra le indicazioni che ci vengono date per la Pandemia e le esigenze della Fede. Sono realtà che si integrano."
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