La sottoscrizione del protocollo
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Covid, vaccinazioni per agricoltori e allevatori. Firmato protocollo d'intesa

Coldiretti Puglia pronta con Hub territoriali

Firmato il protocollo per le vaccinazioni di operatori agrituristici, agricoltori e allevatori, con la Coldiretti Puglia che ha già 12 hub territoriali per provincia ritenuti 'eleggibili' dalla Protezione Civile Nazionale. A darne notizia è Coldiretti Puglia, con il presidente regionale, Savino Muraglia, che ha sottoscritto il protocollo predisposto dalla Regione Puglia, con il presidente della Regione, Michele Emiliano, l'Assessore alla Salute, Pierluigi Lopalco, il Direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro e il Direttore della Protezione Civile Mario Antonio Lerario.

"Dopo aver concluso le vaccinazioni delle persone fragili e delle classi di età per cui sono stati aperti i calendari vaccinali nelle scorse ore, si procederà con gli operatori agrituristici, gli allevatori e gli agricoltori. Per accelerare la campagna vaccinale nelle aree rurali Coldiretti ha dato la disponibilità sin dall'inizio dell'anno degli oltre 1000 uffici diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale e la Puglia ha già 12 hub eleggibili. Coldiretti ha raccolto l'appello del commissario generale Figliuolo per garantire in tempi rapidi la vaccinazione degli imprenditori, dei loro familiari e dei dipendenti delle aziende associate", ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La battaglia contro il virus – aggiunge Coldiretti Puglia – è la priorità numero uno per uscire da una crisi sanitaria, sociale ed economica che deve vedere le forze sociali al fianco delle Istituzioni. Tra le attività economiche ad essere più colpite sono gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 42% seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%, ma in media i consumi scendono dell'11,8%, sulla base dell'analisi Coldiretti su dati Istat relativi al 2020. La riduzione dei consumi nella ristorazione travolge interi comparti dell'agroalimentare Made in Italy, con vino e cibi invenduti per un valore stimato dalla Coldiretti in 11,5 miliardi dopo un anno di aperture a singhiozzo che hanno messo in ginocchio l'intera filiera dei consumo fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani fuori casa.

Il passaggio della Puglia in zona gialla è una misura attesa dopo che le chiusure per arginare la diffusione della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori e azzerato il fatturato dei 900 agriturismi pugliesi. Nell'attività di ristorazione – rileva la Coldiretti regionale – sono coinvolti circa 22mila tra bar, ristoranti e agriturismi in Puglia, ma le difficoltà si trasferiscono a cascata sulle oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione lungo la filiera impegnate a garantire le forniture alimentari.

Ogni giorno di ritardo sulle vaccinazioni costa in media alla Puglia oltre 20 milioni in mancati consumi, un crack da 140 milioni di euro alla settimana per una regione da 8 settimane consecutive in zona rossa e arancione, con un drammatico effetto a valanga sull'occupazione che si aggiunge alle sofferenze e alle vittime causate dalla pandemia.

La drastica riduzione dell'attività – sostiene la Coldiretti Puglia – pesa infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino all'olio extravergine, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Sui settori maggiormente colpiti pesano le difficoltà del turismo che diventa importante far ripartire al più presto per evitare il rischio di una estate senza stranieri in vacanza in Puglia che costerebbe quasi 2 miliardi per le mancate spese nell'alloggio, nell'alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
  • coldiretti puglia
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