Agricoltura
Agricoltura
Agricoltura

La Regione dice sì alla bruciatura di stoppie in parchi e aree protette

Consentirà di evitare l'uso di antiparassitari chimici che compromettono le colture

Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità l'emendamento a firma del consigliere Francesco Ventola, che consente di bruciare le erbacce che compromettono il raccolto del grano e altre colture, senza considerare i disagi che prati incolti rappresentano per i pascoli. Resta fermo il divieto assoluto di bruciature nel periodo compreso tra il 1° giugno ed il 30 settembre.

Si pone così fine un annoso problema agricolo sollevato da Coldiretti, «dando la possibilità agli agricoltori di bruciare le stoppie anche in zone dove finora era impossibile farlo perché aree protette» - sottolinea il Gruppo regionale di Fratelli d'Italia.

Sono 197mila gli ettari di campi dell'area Natura 2000 letteralmente 'mangiati' dalle erbe infestanti, divenute resistenti a qualunque trattamento, che soffocano grano duro e tenero, compromettendo gravemente il raccolto, mentre nel Parco Nazionale del Gargano c'è un incremento dei danni alle colture e alle produzioni a causa di patogeni e fitofagi, contrastabili con l'abbruciamento delle stoppie. È quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento all'approvazione da parte del Consiglio regionale dell'emendamento proposto dal consigliere Francesco Ventola, fortemente voluto da Coldiretti Puglia, che interviene sulla norma regionale in materia di incendi boschivi e autorizza, con prescrizioni e autorizzazioni preventive, la bruciatura di stoppie nelle aree protette e nei parchi e nei siti "Natura 2000".

«Finalmente è stato affrontato in via definitiva sul territorio regionale nelle aree protette e nell'area Natura 2000 il delicato tema della bruciatura dei residui di potatura e delle stoppie, metodo di lotta agronomica effettivamente valido che consente al contempo di ridurre ed eliminare l'uso di antiparassitari chimici, di accertata nulla utilità. Finora l'impossibilità di ricorrere alla bruciatura delle stoppie in quelle aree ha moltiplicato le erbe infestanti, rendendo inutile il ricorso al diserbo e a qualunque intervento fungicida, che comunque va ridotto ai minimi per tutelare l'ambiente», dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le tipologie colturali più rappresentate nell'ambito delle aree Natura 2000 sono costituite da seminativi (134.347,13 ha), colture legnose agrarie (34.232,11 ha), prati e pascoli (64.812,89 ha), rileva Coldiretti Puglia.

«La tecnica della bruciatura delle stoppie non solo non toglie fertilità al terreno, come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche, non compromette la presenza della fauna selvatica e risulta pressoché indispensabile alla preparazione dei terreni e a garantire la monosuccessione dei cereali in tali aree. Inoltre, è molto valida sul piano della eliminazione di patogeni ed infestanti in genere, anche e soprattutto per l'agricoltura biologica. Tra l'altro, nelle nostre zone non si possono effettuare arature profonde per la presenza di rocce che rendono impossibile l'interramento di residui colturali. Con la bruciatura delle stoppie, le minori lavorazioni avrebbero, tra l'altro, un impatto positivo sull'ambiente, perché contribuiranno a ridurre l'emissione di 2 milioni di chilogrammi di CO2 nell'atmosfera», aggiunge il delegato confederale di Coldiretti Foggia, Pietro Piccioni.

La pratica del ringrano è utilizzata nelle aree interne non irrigue, difficili e marginali e dove il frumento (o le graminacee in genere) rappresenta, al momento, l'unica coltivazione effettuabile – secondo Coldiretti Puglia - ed in grado di fornire reddito all'impresa agricola. Sul piano agronomico, in zone che da un punto di vista agro-ecologico vengono definite caldo-aride, la tecnica ha la funzione, quasi indispensabile, di consentire una migliore tenuta "in tempera" dei terreni, onde facilitare le lavorazioni e la successiva utilizzazione agronomica del suolo per una nuova coltura agraria.

Le colture intercalari (o ripetute) vengono, invece, praticate nelle aree irrigue dove, dopo la raccolta del grano (entro giugno) quale coltura principale, si procede all'eliminazione dei residui colturali (stoppie) e alla successiva introduzione di una coltura ortiva in pieno campo (es. broccolo, cavolo, ecc…), intercalare appunto, prima della semina di una nuova coltura principale – conclude Coldiretti Puglia - con un positivo ritorno in termini di giornate lavorative e di reddito per il comparto e con evidenti miglioramenti delle caratteristiche chimico-fisiche-biologiche del terreno.
  • agricoltura
Altri contenuti a tema
Agricoltura, dal comune di San Ferdinando di Puglia sostegno concreto dei manifestanti Agricoltura, dal comune di San Ferdinando di Puglia sostegno concreto dei manifestanti La sindaca Camporeale: «È necessario un tavolo permanente sulle tematiche dell'agricoltura»
Gli agricoltori sanferdinandesi non si fermano: la mobilitazione continua Gli agricoltori sanferdinandesi non si fermano: la mobilitazione continua Ieri convoglio di trattori con direzione Bari, e martedì prossimo presidio alla sede della Regione
Gli agricoltori di San Ferdinando arrivano in Comune: le richieste del Comitato all'Amministrazione Gli agricoltori di San Ferdinando arrivano in Comune: le richieste del Comitato all'Amministrazione Dopo i presidi dei giorni scorsi si è aperto un dialogo con gli amministratori locali
Il Comitato Spontaneo agricoltori di San Ferdinando chiede un Consiglio comunale urgente Il Comitato Spontaneo agricoltori di San Ferdinando chiede un Consiglio comunale urgente Continua la mobilitazione nella Bat: gli agricoltori chiedono maggiore appoggio da parte degli organi istituzionali
San Ferdinando di Puglia in fermento per la protesta degli agricoltori San Ferdinando di Puglia in fermento per la protesta degli agricoltori “Gli agricoltori e l’agricoltura vanno rispettati”: parla Mauro Binetti
Agricoltura, San Ferdinando di Puglia raccoglie il grido d'allarme del settore Agricoltura, San Ferdinando di Puglia raccoglie il grido d'allarme del settore Camporeale: «Ci impegniamo a supportare e promuovere le ragionevoli istanze»
Agricoltura, la Puglia in un anno ha perso 2.233 imprese Agricoltura, la Puglia in un anno ha perso 2.233 imprese Meno lavoratori anche nelle aziende agricole di San Ferdinando
Coldiretti Puglia, nel 2023 l'agroalimentare guadagna valore Coldiretti Puglia, nel 2023 l'agroalimentare guadagna valore Bilancio positivo nonostante le minacce del clima, degli insetti e dei virus
© 2001-2024 SanFerdinandoViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
SanferdinandoViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.