Natale, i pugliesi hanno speso 280 milioni a tavola

Pesce presente in 7 tavole su 10

lunedì 26 dicembre 2022 12.18
I pugliesi hanno speso quasi 280 milioni di euro per i cibi e le bevande da portare in tavola tra la cena della vigilia, i pranzi di Natale e Santo Stefano che il 91% della popolazione ha deciso di trascorrere a casa con parenti o amici. Questo il bilancio stimato da Coldiretti Puglia a proposito della spesa per la tavola dei pugliesi nei tre giorni più intensi delle festività natalizie.

Se per il menù della vigilia è stato scelto di servire soprattutto il pesce presente in 7 tavole su 10 (71%), il giorno di Natale ha prevalso la carne con bolliti, arrosti e fritti, ma anche paste ripiene, tortellini in brodo, pizze rustiche, calzoni e i dolci fatti in casa, con il record di una media di quasi tre ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo l'indagine Coldiretti/Ixé dall aquale si evidenzia il ritorno delle tavolate con in media 8 persone a condividere il menu più importante dell'anno, dopo le limitazioni imposte dalla pandemia.

Con il pranzo di Santo Stefano si concluderà il periodo delle festività natalizie, con l'immancabile lasagna o la variante della pasta al forno, verdure fritte e salumi e formaggi, aspettando i festeggiamenti per il cenone di fine anno ed il pranzo di capodanno.

Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per oltre otto pugliesi su dieci (84%) assieme alla frutta locale di stagione (90%), mentre il panettone con il 78% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 74% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in più di quattro famiglie su dieci (41%).

Per la maggioranza delle tavole è stato scelto un menù a base di prodotti o ingredienti locali con una spesa stimata – conclude la Coldiretti – in 98 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 57 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 31 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 53 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 21 per pasta e pane e 23 milioni di euro per formaggi e uova.