Propaganda elettorale nella chiesa di San Ferdinando Re

La denuncia del Comitato NO Referendum Costituzionale BT

domenica 4 dicembre 2016 19.17
«Questa mattina ci è stata segnalata la presenza sulle panche di questa chiesa, prima della celebrazione della messa, di una pubblicazione di quattro pagine, denominata "Il Lunario" in cui nella prima pagina si parlava di Cristo, ma nell'ultima si riportava un articolo contenente una strisciante propaganda elettorale a favore dei SI al referendum. e che vedeva come destinatari i fedeli che avrebbero poi partecipato alla messa che stava per iniziare» E' quanto si legge in una nota scritta dal referente del Comitato NO Referendum Costituzionale - provincia BT Cosimo D. Matteucci.

«Il Comitato NO Referendum Costituzionale - provincia BT è intervenuto immediatamemte, e al termine della messa abbiamo raggiunto il parroco nella sacrestia contestandogli la scorrettezza e l'inopportunità di quella pubblicazione, censurabile soprattutto per il giorno e per il luogo in cui era stata divulgata. Il rischio che quella pubblicazione potesse influenzare il voto di fedeli proprio nel giorno di svolgimento delle votazioni era grave e concreto, ed è per questo che subito dopo ci siamo recati nella locale Caserma dei Carabinieri per farne segnalazione. Interveniva immediatamente il Comandante che recatosi presso la chiesa otteneva la rimozione di quelle pubblicazioni e l'impegno a non farne divulgazione nelle successive celebrazioni religiose.

Questo episodio è gravissimo - denuncia Matteucci - nelle chiese si dovrebbe fare altro e non campagna a favore e nemmeno contro un referendum costituzionale. Ci siamo però imposti il silenzio elettorale, perche lo sentiamo innanzitutto come dovere morale e civico, per cui rimandiamo ai prossimi giorni ogni ulteriore valutazione. Chiudiamo con l'invito a tutti i Comitati e a tutti i cittadini a contestare ogni scorrettezza che oggi si dovesse verificare, facendone denuncia alle forze dell'ordine, oppure a farcene segnalazione, perché le denunce le faremmo noi».