A San Ferdinando un incontro in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. <span>Foto Anna Verzicco</span>
A San Ferdinando un incontro in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Foto Anna Verzicco
Eventi e cultura

A San Ferdinando un incontro in occasione della giornata contro la violenza sulle donne

“L’altra metà del racconto”: parlano l’ass. Cinzia Petrignano, l’avv. Maria Cristina Capurso e la psicologa Marilena Filograsso

In occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, si è svolta nella giornata di ieri – 25 novembre – presso la biblioteca comunale "Marino Piazzolla" un incontro dal titolo "L'altra metà del racconto".

Presenti all'evento diverse donne e qualche uomo – tra cui il sindaco Michele Lamacchia. Presente anche l'ass. alle attività produttive Daniela Rondinone. Ha introdotto l'argomento l'avvocata e assessore ai servizi sociali Cinzia Petrignano, la quale ha presentato i dati inerenti i femminicidi consumatisi in quest'anno, è stata seguita ed accompagnata poi dall'avv. ta Maria Cristina Capurso e dalla dott.ssa Marilena Filograsso – psicologa dell'osservatorio Giulia e Rossella (Centro antiviolenza).

Si è trattato di un dibattito – accompagnato dalla proiezione di un documentario – volto ad affrontare la violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto che parte prima di tutto dall'ambiente familiare in cui i più piccoli crescono. Si è parlato di come la "violenza assistita" direttamente o indirettamente, permea comunque un determinato stato emotivo, si è parlato di "trasmissione intergenerazionale", ma anche di come perpetrare violenza non sia un destino, ma una scelta: "si può scegliere da che parte stare": affermano le professioniste dell'Osservatorio.

Insieme agli interventi delle donne presenti, tra cui insegnanti ed avvocati, si è affermata l'importanza di un necessario linguaggio univoco della violenza, che spesso non si presenta a causa di un retaggio culturale che permea nella quotidianità familiare, negli ambienti scolastici e sui social.

L'origine dell'Osservatorio Giulia e Rossella

L'avvocata Capurso e la psicologa Filograsso hanno parlato dell'attività svolta dai centri antiviolenza e in particolare dell'Osservatorio Giulia e Rossella, che nasce dall'attività di un gruppo di donne a partire dal 1995, iniziando ad operare nel 1998: donne attiviste e professioniste che offrono i loro servizi in modo anonimo, riservato e gratuito alle donne che vi si presentano, sostenendole nei percorsi di uscita dalla violenza.

Quante donne hanno chiesto aiuto nel 2024?

Hanno poi fornito alcuni dati: "nell'anno 2024 sono state 196 le donne che hanno fatto accesso ai nostri sportelli. In merito alla nazionalità, il 92% delle donne è di nazionalità italiana, il 2% proviene da Paesi europei e il 6% da Paesi extra europei".

Una violenza perpetrata indistintamente dall'età, dal titolo di studio, dalla condizione lavorativa

Continuano poi, affermando come la violenza colpisce indistintamente dall'età, dal titolo di studio, dalla condizione lavorativa:
"la percentuale più alta si registra nelle fasce comprese fra i 30 e i 59 anni, che insieme rappresentano oltre il 70% dei casi. I dati indicano che la donna che chiede aiuto ai nostri sportelli è una donna adulta, con un picco di richieste nella fascia d'età tra i 30 e i 39 anni. La fascia d'età più rappresentata è quella delle 30-39enni, che costituisce il 27% del totale.
Seguono le fasce d'età delle 40-49 e delle 50-59enni che costituiscono rispettivamente il 23% e il 22%. Le più giovani (18-29 anni) sono il 15%. Infine, le fasce d'età meno coinvolte sono quelle più anziane (60-69 anni al 8% e maggiori di 70 anni all'1%)
".

"Rispetto a queste donne, è stato registrato il seguente livello di istruzione: il 18% è in possesso di laurea; il 32% in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, il 42% ha conseguito la licenza media inferiore, il 7% la licenza elementare e il 2% non ha alcun titolo di studio".

"Relativamente alla condizione lavorativa delle donne che hanno fatto accesso nel 2024, il 29 % delle donne ha un'occupazione stabile, il 31% non è occupata, il 19% fa la casalinga, il 12% ha un'occupazione precaria mentre il 9% sta ancora studiando".

La violenza in ogni forma

Hanno poi presentato al pubblico le tipologie di violenza a cui le donne sono state sottoposte, tra queste quella forse più sottovalutata, quella psicologica: "sono nel 68% dei casi quella psicologica, seguita con il 43% dalla violenza fisica, con il 32% dalla violenza economica, con il 15% dalla violenza sessuale, con il 7% dallo stalking e infine dalle molestie sessuali con il 2%".

Chi e in quali casi è stata perpetrata violenza nel 2024?

"La violenza contro le donne che hanno fatto accesso ai nostri sportelli nel 2024 è agita prevalentemente da uomini con cui le donne hanno o hanno avuto una relazione.
Nell'80 % dei casi si tratta di coniuge, ex coniuge, partner convivente, ex partner convivente, ex partner non convivente, partner non convivente per i quali è impossibile accettare l'interruzione della relazione
".

"Il partner attuale (coniuge, partner convivente e non convivente) è l'autore di violenza nel 43% dei casi, mentre gli ex (ex coniuge, ex partner non convivente, ex partner convivente) che, nonostante la fine del rapporto, continuano ad agire violenza costituiscono 37% dei casi.
Anche i familiari risultano autori di violenza nel 10,5% dei casi; mentre i conoscenti rappresentano il 7% e gli sconosciuti per il 2,5%".

Obiettivi dell'Osservatorio Giulia e Rossella

Sono stati poi approfonditi gli obiettivi, i modi e i luoghi attraverso e nei quali le varie professioniste dell'Osservatorio agiscono: con l'ascolto, l'accoglienza, gli interventi socio-educativi, il sostegno psicologico, la consulenza legale, la formazione, il lavoro in rete con i servizi del territorio, la prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado, la sensibilizzazione e informazione del territorio, l'orientamento e accompagnamento al lavoro.
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