"Lasciami volare", al "Dell’Aquila-Staffa" la testimonianza di Gianpietro Ghidini
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"Lasciami volare", al "Dell’Aquila-Staffa" la testimonianza di Gianpietro Ghidini

Il rapporto complicato tra genitori e figli in due incontri con i giovani e con gli adulti

"Accettare la sofferenza della perdita come una prova per migliorarsi": questo uno dei temi affrontati da Gianpietro Ghidini - presidente della Fondazione "Ema Pesciolino Rosso" – durante l'evento LASCIAMI VOLARE tenutosi in due momenti diversi: per gli studenti presso l'auditorium IISS Michele Dell'Aquila-Staffa e per il resto del pubblico adulto presso la parrocchia San Ferdinando Re. Un evento organizzato dalle 4 confraternite di San Ferdinando di Puglia, dai rispettivi padri spirituali e dall'Istituto Dell'Aquila-Staffa.

Una testimonianza – quella di papà Gianpietro – raccontata in tante scuole, che ha fatto riflettere sul rapporto complicato che si crea fra genitori e figli. Attraverso il racconto della sua esperienza di padre e della morte di suo figlio Emanuele – dopo aver assunto droghe – ha esortato i più giovani ad affrontare tutti i problemi e i dolori che si presentano sul loro percorso non attraverso le droghe, ma attraverso l'aiuto - come ci spiegherà il preside Ruggiero Isernia in una breve intervista.

"Il dolore che provo ogni giorno l'ho trasformato in amore. La gioia più grande è quella che provo quando mi stringono e mi dicono che gli ho salvato la vita": dice Gianpietro Ghidini, spronando i ragazzi e le ragazze a fare le loro scelte con parsimonia, con amore e perdono, inseguendo i propri sogni.

Parole forti – quelle di papà Gianpietro – rivolte anche ai genitori, esortando gli stessi a concentrarsi sul rapporto complicato con i loro figli, ad ascoltarli, a non rimandare perché potrebbe essere troppo tardi, ad evitare che si possano presentare tragedie che lui stesso ha provato sulla propria pelle.

Abbiamo quindi chiesto al preside dell'istituto Dell'Aquila-Staffa, il prof. Ruggiero Isernia di parlarci dell'evento e delle sue impressioni.

Quali argomenti ha sottoposto Gianpietro Ghidini al pubblico?
"Ha parlato del dolore che a tutti capita di affrontare nella vita: dolore per una malattia, dolore per la perdita di una persona cara, dolore per un fallimento o una delusione, per la mancanza di affetto o di dialogo, ecc. Ha parlato del modo per affrontare questo dolore, del modo sbagliato (rifugiarsi nelle dipendenze, alcool, gioco, droghe…) del modo giusto (capire cosa ci fa male, farsi aiutare da qualcuno, amico, genitore, e venirne fuori consapevolmente, accettando la sofferenza della perdita come una prova per migliorarsi. Ha portato il suo esempio: dalla perdita del figlio ne è uscito con la consapevolezza dei suoi errori e la ricerca di un modo per riparare facendo del bene e aiutando gli altri ragazzi che stanno male come stava male suo figlio".

Durante l'evento che si è tenuto con i soli studenti, come gli stessi hanno reagito ai temi esposti da Gianpietro?
"I ragazzi hanno mostrato un'attenzione sorprendente, diversa dal solito. Sono rimasti colpiti e molti si sono commossi al racconto della morte di suo figlio. Ci sono state diverse domande e alla fine alcuni ragazzi hanno voluto parlare con lui delle loro situazioni".

Come invece ha reagito il pubblico degli adulti?
"Non ho partecipato all'incontro con gli adulti. Posso dire però che gli adulti della scuola, i docenti e il personale sono stati profondamente colpiti dalla sincerità che traspariva dalle parole di Gianpietro".

Quale è stato il fine ultimo del presidente della fondazione "Ema Pesciolino Rosso"?
"Io penso che il suo obiettivo sia cercare di salvare i ragazzi che vivono la stessa situazione di insicurezza e depressione che viveva suo figlio. Penso che sia un modo per perdonare a sé stesso i suoi errori come padre".
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  • IISS Dell’Aquila-Staffa
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